Rivelatori ottici di fumo: guida per una scelta consapevole.
La sicurezza antincendio negli edifici richiede attenzione e metodo: oltre agli aspetti macroscopici, infatti, occorre prestare attenzione a ogni dettaglio. Serve curare al massimo anche la scelta dei componenti, tra cui i rilevatori ottici di fumo, un elemento chiave di ogni impianto antincendio. Ricordiamo infatti che ciascun componente all’interno di un progetto ricopre un’importanza strategica, anche sotto il profilo della certificazione, secondo l’antica ma sempre valida regola per cui la forza di una catena è quella del suo anello più debole. Un impianto progettato a regola d’arte rischia di vedere compromessa la qualità della progettazione a causa di una scelta dei componenti poco lungimirante.
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Rivelatori ottici di fumo: quanto sono importanti?
Come funzionano i rivelatori ottici di fumo?
Si tratta di dispositivi che utilizzano la luce per identificare la presenza di particelle di fumo nell’aria. Funzionano attraverso l’emissione di un fascio di luce all’interno di una camera. In assenza di fumo, la luce viene rilevata dal sensore. Tuttavia, quando il fumo entra nella camera, le particelle diffondono il fascio di luce, che smette quindi di essere captato dal sensore, attivando l’allarme.

I vantaggi dei rivelatori ottici di fumo
Uno dei principali vantaggi dei rilevatori ottici è la loro rapidità nel rilevare fumi densi e visibili. Ciò li rende particolarmente indicati per ambienti come uffici, hotel e luoghi con materiali combustibili. Altri vantaggi includono:
- Facilità di installazione e manutenzione: alcuni rilevatori ottici di fumo sono progettati per essere facilmente integrati con sistemi di rilevazione già esistenti, minimizzando così gli interventi strutturali e permettendo di incrementare la sicurezza di un impianto esistente.
- Compatibilità con sistemi di sicurezza integrati: possono essere collegati a piattaforme di gestione centralizzate. Questo permette una sorveglianza continua e coordinata insieme ad altri sistemi antincendio.
- Affidabilità in ambienti specifici: sono particolarmente utili in aree come uffici, spazi commerciali e strutture per l’ospitalità.
I limiti da considerare
In ogni caso, è consigliabile effettuare una manutenzione regolare del sistema, inclusa la pulizia dei sensori e la verifica periodica del corretto funzionamento che, come è noto, è soggetta a controlli a campione. La pianificazione di test e controlli diventa essenziale per ridurre al minimo i falsi positivi e garantire che l’impianto risponda efficacemente a situazioni di emergenza.

Come scegliere il rivelatore ottico giusto
La scelta del rilevatore ottico di fumo deve essere guidata da una serie di fattori tecnici, funzionali e normativi. Tra i principali criteri di selezione:
- Tipo di ambiente: come già accennato, i rilevatori ottici sono particolarmente adatti per ambienti con bassa ventilazione o dove si prevede la generazione di fumo visibile. In ambienti ad alta ventilazione o con presenza di polveri e vapori, potrebbero essere preferibili altre tecnologie di rilevazione.
- Adattabilità alla struttura: oggi esistono prodotti pensati per ambiti specifici e strutture complesse, per esempio i teatri, capaci di fornire una protezione più efficace e specifica. Progettare un impianto con i giusti prodotti, insomma, significa aumentarne il livello di sicurezza.
- Interoperabilità: per garantire una gestione coordinata della sicurezza, bisogna scegliere sistemi che possano essere integrati con altri sistemi di allarme e monitoraggio.
- Manutenzione e affidabilità: una manutenzione regolare permette il corretto funzionamento del sistema. Alcuni rilevatori offrono funzioni di autodiagnostica o la possibilità di essere monitorati da remoto facilitando questo processo e riducendone i costi operativi.
Una scelta a lungo termine
