Impianto antintrusione: requisiti indispensabili per la sicurezza nel 2024.
Grande qualità tecnica, flessibilità delle connessioni, espandibilità e funzionalità smart. Ecco l’impianto antintrusione ideale del 2024.
Un impianto antintrusione è un sistema di sicurezza progettato per proteggere ambienti residenziali, commerciali e industriali da accessi non autorizzati. Si tratta di un efficace strumento di deterrenza e di risposta alle minacce esterne, il cui fine è rilevare attività sospette e attivare immediatamente un certo livello di risposta, che solitamente si sostanzia in un allarme e nella segnalazione tempestiva ai soggetti interessati, dai proprietari dell’immobile ai servizi di vigilanza, fino alle forze dell’ordine.
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Impianti antintrusione: le sfide per gli installatori.
Ognuno di noi ha un’idea di cosa sia un impianto antintrusione. Di fatto, sappiamo che si tratta di un vero e proprio concentrato di tecnologia che può raggiungere, in funzione dei singoli scenari applicativi, livelli di complessità molto elevati, soprattutto quando parliamo di integrazione e di connessione tra sistemi anche di diversa natura, come la videosorveglianza, la videocitofonia, la domotica e molto altro.
Le sfide riguardano innanzitutto la progettazione dell’impianto antintrusione, che è sartoriale per natura e soggetta a vincoli di natura tecnica e logistica, ma anche normativa e ambientale; gli installatori devono governare ampi ecosistemi di dispositivi, tra cui telecamere, sensori volumetrici da interni ed esterni, rilevatori di allagamento e di fumo, barriere IR, sirene e soluzioni per la protezione degli infissi, facendo in modo che tutti i dispositivi dell’ecosistema comunichino in modo efficiente e sicuro tra di loro e verso l’esterno: sotto questo profilo, l’affidabilità è il pilastro di qualsiasi installazione.
Data la quantità e l’eterogeneità di dispositivi coinvolti, inoltre, la configurazione e la programmazione non sono soltanto delle operazioni molto delicate, ma possono essere anche estremamente onerose in termini di tempi e costi, così come la successiva gestione e manutenzione dell’impianto.
I requisiti principali: qualità, connettività, flessibilità
Non è semplice identificare le caratteristiche, o meglio i requisiti, di un impianto antintrusione ideale, soprattutto dal punto di vista dell’operatore e non dell’utente finale. Per entrambi i soggetti, un punto di partenza è senza dubbio il giusto mix di qualità dei prodotti ed espandibilità. Un impianto antintrusione moderno è un ecosistema di componenti che opera in modo coordinato per soddisfare le esigenze di oggi, ma deve essere pronto anche per quelle di domani. La capacità di integrare progressivamente l’impianto, di attivare nuovi componenti in modo rapido e di farlo evolvere con relativa semplicità sono senza dubbio requisiti importanti, mentre nel concetto di qualità rientrano valutazioni sulle specifiche dei singoli prodotti. Qui, si va dall’affidabilità della sensoristica ma senza dimenticare la stabilità delle connessioni (wireless), la semplicità di installazione fisica del dispositivo, le soluzioni tecniche avanzate e molto altro ancora.
Centrale è poi la flessibilità a livello di connessioni. I migliori sistemi antintrusione moderni adottano un modello ibrido di soluzioni filari e radio per adattarsi a tutti gli scenari e le esigenze dei clienti, bilanciando affidabilità e facilità di installazione. Oggi, è possibile installare un impianto antintrusione completo senza eseguire opere murarie, ma affidandosi completamente alla connettività wireless: in quest’ultimo caso, diventano fondamentali valutazioni circa il grado di copertura fornito (è possibile, in caso, avvalersi di appositi range extender), la stabilità della connessione, l’autonomia dei componenti e le tecnologie di sicurezza adottate (es. anti jamming).
L’obiettivo della semplificazione e il ruolo del cloud
Come anticipato nei paragrafi precedenti, quindi, tutto ciò che va nella direzione della semplificazione senza creare compromessi a livello di sicurezza è (molto) ben accetto.
La citata connettività wireless dei componenti, ormai consolidata, rientra in questo scenario, ma vi fanno parte anche fattispecie più innovative e smart come la possibilità di connettere gli impianti moderni al cloud. Questo consente all’operatore di gestire in maniera semplice, remota e centralizzata anche installazioni molto complesse e formate da diversi impianti, che possono essere raggruppati e monitorati tramite un portale e/o una comune app mobile.
Le soluzioni migliori, oltre ad abilitare la gestione remota dei singoli prodotti (guasti, aggiornamenti software…) e a segnalare in tempo reale criticità ed emergenze, utilizzano un approccio proattivo e interfacce ottimizzate, con mappe, grafici e dashboard intuitive. In questo modo, ampliano il bacino di utenza e riducono i tempi e i costi degli interventi. A tutto ciò, infine, si aggiunge la componente di cybersicurezza: i fornitori più sicuri sono quelli che offrono un’infrastruttura cloud solida e affidabile anche dal punto di vista del rischio informatico evitando spiacevoli incidenti.
Sempre nell’ottica della semplificazione per l’installatore, rientrano poi specifiche funzionalità che i produttori mettono a disposizione dei propri partner. Tra queste, modalità di installazione e di aggiornamento automatizzate, sistemi di manutenzione predittiva basati sull’intelligenza artificiale, oppure ancora funzioni utilissime come i wizard per le configurazioni delle centrali. Come detto, queste sono attività normalmente complesse e onerose ma che, grazie a procedure guidate e ottimizzate, diventano alla portata dei tecnici con minore esperienza, da cui più tempestività e soddisfazione per il cliente finale, nonché meno costi per l’installatore.
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