Norme antincendio per il condominio: tutto quello che c’è da sapere.
Progettare gli impianti antincendio per i complessi abitativi è un compito che potremmo definire a difficoltà crescente. Maggiore è la complessità della struttura, infatti, maggiori sono le indicazioni e gli adempimenti da rispettare. Dobbiamo ricordare infatti che secondo le nuove norme antincendio per il condominio gli obblighi variano in base all’altezza dell’edificio. In realtà, come vedremo, la normativa prevede alcune complessità ulteriori, ma il criterio dirimente dell’altezza è preminente.
.
.
Norme antincendio per il condominio: la legge di riferimento.
Che cos’è un condominio per la legge italiana?
Ai minimi termini, la definizione di condominio è regolamentata dal Codice civile. Un edificio si definisce in questo modo quando in esso coesistono parti di proprietà esclusiva e parti comuni fruibili da tutti i condomini e quando almeno due unità immobiliari appartengono a proprietari diversi. Una definizione piuttosto ampia, che permette numerose interpretazioni. Anche per questo si è resa necessaria una norma che si basasse su criteri funzionali.

Norme antincendio per il condominio: gli obblighi per tipologia
La norma del 2019, entrata in vigore nel 2022, prevede alcuni obblighi specifici in base all’altezza dello stabile, sia per le nuove costruzioni, sia per quelle esistenti. La progettazione di un impianto antincendio, insomma, deve tenerne conto anche in caso di ristrutturazione. Ecco i requisiti per fascia di altezza, ricordando che ciascuna include i requisiti per le fasce precedenti. Un edificio alto più di 54 metri dovrà insomma soddisfare anche i requisiti previsti fra 24 e i 54, fra i 12 e i 24 e così via.
- Fino a 12 metri: nessuno oltre alle misure di sicurezza previste per le normali abitazioni;
- Fra 12 e 24 metri: installazione di estintori, verifica periodica degli impianti elettrici e termici;
- Fra 24 e 54 metri: allarmi antincendio, formazione per gli occupanti, designazione di un responsabile della sicurezza antincendio;
- Fra 54 e 80 metri: impianti fissi di rivelazione antincendio e allarme, piano di emergenza ed evacuazione, esercitazioni periodiche;
- Oltre 80 metri: sistemi di controllo di fumo e calore, presenza di un centro di gestione delle emergenze interno, designazione di personale addetto opportunamente formato;
Come possiamo rilevare, il coinvolgimento attivo del progettista riguarda principalmente gli edifici al di sopra dei 24 metri, ma è bene controllare sempre la documentazione dello stabile, dal momento che la norma prevede alcune eccezioni.
Non solo altezza: numeri e destinazioni d’uso
Se le norme antincendio per il condominio aiutano la definizione attraverso la suddivisione in altezze, sussistono tuttavia alcune deroghe che potrebbero far scattare la necessità di un impianto antincendio anche al di sotto dei 24 metri.
La prima eccezione riguarda il numero di unità abitative: se molto elevato può far scattare l’obbligo del Certificato di Prevenzione Incendi, e di conseguenza degli adempimenti collegati, anche al di sotto dell’altezza minima. Anche se non vi è un numero specifico di unità, la norma definisce indirettamente questo obbligo attraverso due parametri: la superficie delle autorimesse coperte e la potenza delle centrali termiche a combustibile. Nel primo caso la soglia è fissata a 300 metri quadrati, mentre nel secondo la soglia è la potenza complessiva di 116 kW. Superato uno di questi due valori scatta l’obbligo del CPI altrimenti noto come Certificato di prevenzione incendi.
La seconda eccezione riguarda la destinazione d’uso: se un condominio ospita anche locali destinati ad attività diverse da quella abitativa, per esempio uffici, negozi, è possibile che il rischio sia aumentato (a seconda anche della tipologia di attività) e che si rendano necessari il CPI e gli adempimenti collegati.

Gestire al meglio le norme antincendio per il condominio
Per i progettisti di impianti antincendio, è senza dubbio fondamentale garantire la conformità alle normative vigenti, ma la loro conoscenza può trasformarsi in ulteriori opportunità. Per esempio, prevedendo un’analisi del rischio personalizzata, che consideri le specificità di ogni edificio in termini di struttura, materiali e utilizzo degli spazi, al fine di sviluppare soluzioni antincendio su misura. L’integrazione di tecnologie avanzate, come sensori intelligenti, consente inoltre un monitoraggio continuo e una risposta tempestiva agli incendi, che migliora la sicurezza complessiva dell’edificio anche oltre il mero obbligo normativo. In tal senso, sebbene non sia previsto dalla normativa, si consiglia la selezione di tecnologie che siano in grado di interfacciarsi tra loro, integrando sistemi come l’antincendio e la videocitofonia, con lo scopo di aumentare la sicurezza dello stabile per tutti i condomini.
Infine, una stretta collaborazione con architetti, ingegneri strutturali e altri professionisti coinvolti nel progetto edilizio facilita l’integrazione armoniosa dei sistemi antincendio nel design complessivo dell’edificio. Con queste strategie, partendo dall’applicazione della norma i progettisti possono migliorare gli standard di sicurezza antincendio nei condomini e offrire un livello di servizio più elevato.
