Spazi calmi: cosa tenere a mente prima di progettarne uno .

Gli spazi calmi sono un elemento imprescindibile nella progettazione dei luoghi pubblici. Ma come inserirli? Cosa tenere a mente? Ecco una guida riepilogativa per progettisti!

Quando si progetta la sicurezza per luoghi pubblici o aperti al pubblico, è necessario fare alcune considerazioni aggiuntive rispetto ai progetti di altra natura. La prima è meramente di carattere organizzativo: ospiti e passanti probabilmente non saranno addestrati per gestire una eventuale emergenza. La seconda ha a che vedere con la sicurezza psicologica, o con la psicologia della sicurezza, se preferiamo: le persone devono essere in qualche modo aiutate a gestire il panico, per evitare di prendere decisioni affrettate che possono tradursi in pericolo per la vita propria e degli altri. Se a questo aggiungiamo che fra le persone potrebbero esserci occupanti con disabilità o necessità particolari, ecco che gli spazi calmi diventano un elemento di primaria importanza nella progettazione antincendio. 

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Cos’è uno Spazio Calmo e perché è fondamentale nei progetti antincendio 

Gli spazi calmi sono previsti dalle versioni più recenti del Codice Prevenzione Incendi e sono definiti come luoghi sicuri temporanei in cui le persone, all’interno di un edificio, possono aspettare in sicurezza per completare l’evacuazione in caso di incendio o attendere soccorsi. Sempre la norma fa particolare riferimento alle persone con ridotte capacità motorie o disabilità.

Quadro normativo: obblighi e linee guida per i progettisti

Le normative tracciano anche un quadro piuttosto dettagliato e definito dei requisiti per la progettazione e realizzazione di uno spazio calmo. In particolare:

  • Gli spazi calmi devono essere contigui e comunicanti con una via di esodo verticale, o essere parte di essa, senza ostacolarne la fruibilità;
  • Le dimensioni devono permettere di accogliere tutti gli occupanti con disabilità del piano in cui sono inseriti. Le superfici minime sono di 0,70 metri quadrati per persona deambulante, 1,77 metri quadri per persona non deambulante e 2,25 metri quadrati per persona allettata;
  • Gli spazi calmi devono essere dotati di sistemi di comunicazione bidirezionale conformi con la norma EN 62820-2 che permettano ai presenti di richiedere aiuto e comunicare con i soccorritori;
  • Devono essere segnalati chiaramente, con cartellonistica conforme e devono essere facilmente accessibili;
  • Inoltre, gli spazi calmi devono garantire condizioni minime di comfort e sicurezza igienico-sanitaria, per esempio un adeguato ricambio d’aria.

La logica alla base di queste richieste è quella di fornire, in particolare alle persone disabili o con mobilità ridotta, uno spazio adeguato e sicuro in cui attendere i soccorsi e ricevere le comunicazioni essenziali.

Progettazione funzionale degli Spazi Calmi 

Viste le loro caratteristiche specifiche, gli spazi calmi devono essere inseriti fin dalle prime fasi progettuali: gli adempimenti in merito a collocazione, dimensioni e dotazione possono infatti cambiare in modo importante le necessità progettuali, soprattutto nel caso di adeguamento normativo di edifici e stabili già esistenti. Per semplificare il lavoro dei progettisti, ricordiamo qui alcuni dei principali requisiti da rispettare.

Dove e come integrarli: criteri tecnici e architettonici

Dal punto di vista tecnico, gli spazi calmi devono trovarsi vicini alle vie di esodo verticali. Possono essere comunicanti con una scala protetta o trovarsi direttamente sui pianerottoli delle scale. Inoltre, devono essere presenti in ogni piano ed essere accessibili e facilmente visibili: non dimentichiamo che devono essere raggiunti facilmente anche in condizioni di emergenza. Infine, vista la loro finalità, devono essere opportunamente protetti dal fumo e dalle fiamme.

Inoltre, non devono ostacolare il flusso dell’esodo: questa caratteristica deve essere considerata con particolare attenzione quando si sceglie di inserirli sui pianerottoli delle scale esterne. Devono essere completamente accessibili anche da persone su sedia a ruote o che facciano uso di altri ausili alla deambulazione. Infine, oltre al già citato impianto di comunicazione, devono essere dotati di illuminazione di emergenza, ventilazione e protezione dalle intemperie.

Caratteristiche costruttive e segnaletica dedicata

Dal punto di vista tecnico, oltre alle già citate superfici minime, in funzione del numero di occupanti previsto, e alla dotazione di un sistema di comunicazione bidirezionale collegato con la centrale di gestione delle emergenze, la norma suggerisce di garantire un’areazione minima per garantire che l’aria interna rimanga salubre e l’uso di porte tagliafuoco con specchiature trasparenti che permettano la visibilità da e verso l’interno degli spazi calmi.

 

 

La soluzione LogiFire di Comelit 

Comelit propone una soluzione completa per la protezione degli spazi calmi: la gamma LogiFire, sistemi indirizzati per la rivelazione incendi ad alte prestazioni, progettati per rispondere ai requisiti più stringenti in termini di sicurezza, affidabilità e interoperabilità. Il sistema LogiFire permette di creare un ecosistema di sicurezza, a partire dalla rivelazione per arrivare all’integrazione con EVAC, videocitofonia IP, piattaforme di supervisione e controllo accessi. Questa infrastruttura orchestrata è capace di supportare una gestione strutturata delle emergenze, anche in presenza di persone con disabilità o ridotta mobilità.

Le centrali LogiFire sono disponibili in versioni modulari espandibili fino a 8 loop, per adattarsi a contesti applicativi complessi, come ospedali, alberghi, centri commerciali o edifici direzionali. La supervisione continua è garantita grazie alla connessione Cloud tramite la piattaforma MyComelit. Il design compatto dei sensori, unito a funzionalità avanzate di autodiagnostica, riduzione dei falsi allarmi e gestione centralizzata, rende la gamma particolarmente adatta alla protezione degli ambienti come gli spazi calmi.

Vantaggi dell’integrazione con EVAC e sistemi di rilevazione

LogiFire si integra direttamente con i sistemi EVAC Comelit, in modo da gestire automaticamente i messaggi vocali nelle aree coinvolte dall’emergenza. Questo è particolarmente utile negli spazi calmi, dove le istruzioni per gli occupanti devono essere chiare, comprensibili e rassicuranti ma anche tempestive.

La compatibilità con i sistemi videocitofonici IP permette di comunicare in tempo reale via audio e video verso dispositivi fissi o mobili, mentre il collegamento con la piattaforma Horus permette il controllo centralizzato su mappe grafiche interattive, che rende più semplice il coordinamento operativo anche in edifici di grandi dimensioni o in complessi costituiti da più costruzioni.

Logiche di attivazione, comunicazione e monitoraggio

Le centrali LogiFire permettono di configurare scenari automatici in base all’origine dell’allarme, per esempio con l’attivazione dei messaggi EVAC, l’apertura delle vie di esodo e le segnalazioni luminose. Le pulsantiere Emergency negli spazi calmi permettono di comunicare in modo bidirezionale con le postazioni presidiate, oppure verso centralini SIP o dispositivi mobili.

 

Best practice progettuale 

Gli spazi calmi fanno parte di un principio relativamente nuovo denominato sicurezza inclusiva, ovvero l’idea di estendere la sicurezza a ogni occupante senza distinzione. Ecco una breve lista degli aspetti più importanti da considerare nella progettazione di uno spazio calmo. 

Check-list per la corretta integrazione negli edifici complessi

  • Integrazione progettuale:
    • integrare fin da subito la progettazione degli spazi calmi alla luce dei flussi previsti e dalla compatibilità architettonica e impiantistica.
    • ausilio di figure tecniche specializzate e con supporti tecnico-normativi aggiornati.
  • Localizzazione e accessibilità
    • Gli spazi calmi devono essere contigui e comunicanti con le vie di esodo;
    • Prevedere uno spazio calmo su ogni piano
    • Garantire l’assenza di barriere architettoniche
  • Dimensionamento e configurazione
    • Dimensionamento e verifica delle superfici minime
    • Aumento delle superfici in base alla presenza di strumenti, dispositivi e ausili presenti;
    • Adozione di porte tagliafuoco facili da aprire, conformi alla normativa che prevede una forza necessaria all’apertura delle maniglie inferiore ai 70 N e inferiore ai 150 N per l’apertura delle porte
  • Sicurezza e comfort
    • Garantire la protezione da fiamme e fumo, con compartimentazione o posizionamento adeguato
    • Illuminazione di emergenza
    • Aerazione
    • Condizioni igienico-sanitarie commisurate al tempo di permanenza previsto
  • Sistemi di comunicazione
    • Sistema bidirezionale conforme alla norma EN 62820-2
    • Segnalazioni luminose e acustiche funzionanti anche in condizioni critiche
  • Segnaletica
    • Cartellonistica conforme UNI EN ISO 7010-E024, con indicazioni anche in Braille
    • Segnalazioni di modalità di utilizzo e comportamenti da tenere
  • Dotazioni aggiuntive
    • Dispositivi antincendio
    • Coperte antifuoco
    • Sedie di evacuazione

 

 

Check-list per la corretta integrazione negli edifici complessi

Errori comuni da evitare 

Vediamo, infine, quali sono gli errori più comuni che devono essere evitati per la corretta progettazione degli spazi calmi. Il primo di questi è senza dubbio la scarsa accessibilità: uno spazio calmo troppo lontano o con difficile accesso rischia di non essere raggiunto in tempo in caso di emergenza.

Un altro rischio è quello di ostruire le vie di fuga, se gli spazi calmi sono inseriti in contesti non perfettamente adeguati o dimensionati. Inoltre, alcuni errori riguardano l’accessibilità in senso generale: per esempio l’utilizzo di porte di difficile apertura o con sistemi di apertura non adatti, ma anche il posizionamento errato dei sistemi di comunicazione e dei pulsanti, fuori dalla portata di potenziali occupanti non deambulanti.

 

Progettare gli spazi calmi per la massima sicurezza 

Progettare correttamente gli spazi calmi è particolarmente importante perché significa garantire una protezione reale e inclusiva per tutti gli occupanti, in particolare le persone con esigenze particolari o condizioni di fragilità. Scegliere soluzioni tecnologiche moderne, efficaci e adeguare, come quelle offerte da Comelit con la gamma LogiFire, permette di rispettare i requisiti normativi e aumentare in modo considerevole le possibilità di evacuare con successo gli edifici in caso di emergenza.

 

 

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