Videocitofoni con NFC: come funzionano e come installarli.
La tecnologia dei videocitofoni è evoluta moltissimo negli ultimi anni, assecondando le grandi tendenze del mondo informatico. Oltre agli indubbi miglioramenti sul fronte estetico, del design e della user interface (UI), i dispositivi sono sempre più evoluti a livello tecnologico: il riconoscimento facciale, l’accesso da remoto tramite smartphone e il controllo via cloud sono realtà consolidate, a beneficio della sicurezza e della praticità degli utenti.
Mentre le innovazioni hanno senza dubbio trasformato l’efficacia dei dispositivi e l’esperienza d’uso, la configurazione e l’installazione sono rimaste a lungo procedure complesse e macchinose, dimostrando un’attenzione secondaria nei confronti degli installatori. Ed è qui che entrano in gioco i videocitofoni NFC.
Configurazione dei videocitofoni: sfide ed esigenze degli installatori
Installare, e soprattutto configurare un videocitofono è un’attività che richiede tempo, e per un installatore il tempo è la risorsa più scarsa e preziosa di tutte.
Ogni sistema deve essere configurato nei minimi dettagli: assegnare le funzioni ai pulsanti, impostare le suonerie, gestire l’intercomunicazione tra unità diverse sono solo alcune delle attività da governare. Purtroppo, ogni modello ha il suo menu, la propria interfaccia e un metodo di configurazione che può cambiare radicalmente da un brand all’altro.
La configurazione, inoltre, deve essere effettuata direttamente sul dispositivo, attraverso procedure spesso lunghe, poco intuitive e che richiedono competenze specialistiche, oggi sempre più difficili da formare o acquisire. La complessità diventa ancora più evidente quando si lavora su installazioni di grandi dimensioni: se configurare il singolo videocitofono può essere relativamente semplice, quando si devono impostare decine di unità in una palazzina o in un complesso residenziale, la ripetizione delle stesse operazioni su ogni dispositivo diventa un’attività (molto) impegnativa in termini di tempo. In un mondo sempre più orientato all’automazione, questo processo potrebbe essere reso molto più efficiente.
Un altro limite riguarda la fase di preparazione: sarebbe ideale poter configurare i videocitofoni direttamente in magazzino, prima di portarli in cantiere e, magari, senza neppure doverli estrarre dal proprio imballo. In questo modo, infatti, l’installazione successiva (in loco) diventerebbe un’operazione rapida e senza imprevisti, e chiunque potrebbe montare i dispositivi anche senza competenze specifiche. Peccato che, nella stragrande maggioranza dei casi, tutto ciò non si possa fare, a meno che non si opti per un videocitofono con tecnologia NFC.

Videocitofoni NFC: configurazione veloce e senza errori
Il Near Field Communication (NFC) è la stessa tecnologia utilizzata nei pagamenti contactless e negli accessi digitali con smartphone. La sua forza sta nella capacità di far comunicare istantaneamente dispositivi vicini, senza bisogno di Wi-Fi o cablaggi aggiuntivi. Applicata ai videocitofoni, la tecnologia NFC permette di scambiare dati in modo rapido e sicuro tra il dispositivo e l’app su smartphone o tablet utilizzata per la configurazione dello stesso.
Questa modalità di comunicazione offre numerose opportunità, a partire dalla possibilità di configurare il dispositivo nell’app e poi applicare le impostazioni semplicemente avvicinando lo smartphone al videocitofono. Come sottolineato, se questo rappresenta una comodità per l’installazione del singolo dispositivo, la vera differenza la fa la possibilità di replicare le stesse impostazioni su tanti videocitofoni, senza doverli gestire uno ad uno.
Un ulteriore vantaggio è la possibilità di configurare il dispositivo nell’app, e successivamente inviare la configurazione al personale in cantiere tramite strumenti di comunicazione moderni, come WhatsApp. Oltre alla comodità, questo modo di lavorare riduce il rischio di errori, poiché permette di preparare e verificare le impostazioni in un ambiente controllato, prima di procedere con la configurazione vera e propria dell’apparecchio. Da notare, come sottolineato nel capitolo delle sfide e dei desiderata dell’installatore, che con l’NFC i videocitofoni possono essere configurati in magazzino, anche se ancora imballati.
La comunicazione NFC, inoltre, è bidirezionale. Ciò significa che non solo il dispositivo riceve le configurazioni, ma può anche inviare informazioni diagnostiche in tempo reale. Durante l’installazione o la manutenzione, il videocitofono trasmette dati sul suo stato operativo all’app di gestione, consentendo interventi proattivi prima che piccoli problemi diventino guasti importanti.

Videocitofoni NFC: i benefici per l’installatore
L’adozione della tecnologia NFC nei videocitofoni porta dunque a numerosi vantaggi per il business degli installatori, poiché semplifica e velocizza il loro lavoro.
Riduzione di tempi e costi
NFC riduce drasticamente i tempi di installazione, permettendo di impostare e preparare più unità in contemporanea, prima ancora che arrivino in cantiere. Tutto ciò si traduce in un significativo risparmio di costi per l’installatore, che può concentrarsi su compiti a più alto valore aggiunto, anziché su attività ripetitive. Inoltre, gli interventi sono più veloci e lineari: il tempo da trascorrere all’interno delle abitazioni si riduce sensibilmente (il videocitofono è già configurato, serve solo collegarlo fisicamente e al connettore) e l’intera installazione diventa più sicura, con un minor rischio di dover tornare per correggere errori o imprecisioni nella configurazione.
Più soddisfazione del cliente
I clienti apprezzano l’efficienza e la rapidità del servizio, ricevendo dispositivi pronti all’uso senza dover affrontare lunghe attese. Inoltre, in caso di richieste di assistenza, l’installatore può aggiornare offline la configurazione e applicarla direttamente in loco, riducendo notevolmente i tempi di intervento e migliorando l’efficacia del servizio.
Flessibilità nell’organizzazione del lavoro
Grazie alla possibilità di configurare i dispositivi in anticipo, l’installatore non si limita a pianificare meglio gli interventi, concentrandosi prevalentemente sull’installazione fisica, ma può anche delegarla a personale con poca esperienza, poiché installazione e configurazione diventano di fatto due attività indipendenti.
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